Conformemente al valore monastico dell’autosufficienza, qui vengono coltivati in loco prodotti stagionali che vengono trasformati poi in creazioni magistrali, capaci di attirare i visitatori ben al di là dei confini regionali.

Già soltanto attraversando le antiche porte delle mura del monastero emerge lo spirito storico dei monaci della certosa. Immersi tra boschi, vigneti e frutteti e campi, vivevano fedeli ai loro valori sacri: autosufficienza, cura, spiritualità, ospitalità, formazione e cultura.

Da allora il monastero è diventato una destinazione culinaria e culturale tutta da scoprire. Un’azienda moderna e innovativa che conta circa 250 collaboratori ha portato nuova vitalità in queste antiche mura pur continuando a mantenere i valori monastici.

La virtù centrale del monastero è l’autosufficienza. Grazie a questo principio la regionalità a Ittingen viene vissuta in un modo che non ha eguali. Sui cento ettari circa di terreno della certosa si trovano campi di cereali e verdure, vigneti, frutteti, un allevamento di bestiame e uno ittico e due ettari di luppolo che viene utilizzato per la produzione della birra Ittinger Bier.

Nel caseificio interno, a 400 passi di distanza dalla stalla, il latte viene lavorato per diventare panna, yogurt, quark e nove diversi tipi di formaggio. In tutti i processi di autoproduzione della certosa di Ittingen si rispecchia il principio di sostenibilità. Ove possibile, la certosa crea circuiti innovativi. Il siero rimasto nella produzione del formaggio non viene gettato, bensì viene riutilizzato e aggiunto al foraggio per il bestiame.

Di fronte all’edificio del monastero, nel ristorante «Mühle», con la storica ruota del mulino, tutto acquista un senso. Lo chef Jürgen Stöckel e il suo team l’hanno capito perfettamente, e con i prodotti di stagione tipici del luogo sanno creare prelibatezze sempre nuove. Con un po’ di fortuna si può gustare un menu completo composto esclusivamente da prodotti locali.

Molto conosciuta anche al di là dei confini regionali è la trota arcobaleno di Ittingen. L’acqua proveniente dalla sorgente di Ittingen alimenta infatti interamente il sito di piscicoltura – come pure l’allevamento di bestiame e tutte le fontane della certosa. Le trote crescono senza fretta per due anni interi; è per questo che le loro carni sono particolarmente sode e dal gusto pieno. La regionalità brilla anche nella variegata carta dei vini. Oltre il 90% dei vini serviti viene infatti prodotto con le uve dei propri vigneti. Per la viticoltura è stata costruita una nuova cantina, la cui filosofia è: il vino giusto per ogni occasione.

La certosa di Ittingen ci mostra in un modo unico nel suo genere come dagli antichi valori possano nascere ancora oggi idee innovative – se vi ci si dedica anche con passione. Ognuno deve ricercare in sé stesso l’origine di questa passione.