Sotto il dominio germanico
Ai tempi della dinastia ottoniana e della dinastia salica (925 - 1125), le regioni svizzere erano suddivise sul trono imperiale germanico fra il Regno Burgundo, il Ducato di Svevia, il Ducato di Baviera e il Regno d'Italia. Appartenevano tutte al "Sacro Romano Impero della Nazione Germanica" sotto l'egida del sovrano germanico.
La società ai tempi dell'impero germanico
L'Imperatore germanico Corrado II, che unificò i territori svizzeri nel 1032, regnò su gran parte dell'Europa centro-occidentale. I signori locali tuttavia avevano radici diverse: alcuni erano membri di importanti famiglie nobili, altri semplici proprietari terrieri, abati o vescovi.Non tutti i feudatari avevano gli stessi diritti. Molti diritti erano concessi direttamente dall'imperatore ai singoli individui e più tardi alle singole comunità.
I diritti lasciati in mano ai potentati locali fecero la loro fortuna: il diritto di coniatura delle monete, di prelevare tasse doganali, di indire mercati, di amministrare i tribunali.
L'imperatore e le famiglie dinastiche
L'impero occidentale di Carlo Magno venne diviso tra i suoi eredi. Non fu diviso, invece, l'Impero germanico di Ottone: gli imperatori successivi vennero eletti dai principi germanici, sebbene solo i membri di alcune famiglie potessero presentarsi quali candidati. Quando un imperatore era debole, le famiglie più potenti potevano agire più o meno autonomamente. Nei territori svizzeri le famiglie più influenti erano i Zähringer (fondatori delle città di Berna e Friborgo), i Conti di Savoia, i Kyburg e gli Asburgo.L'Imperatore deteneva due fonti di potere:
1) Il potere personale che gli derivava dai propri possessi di famiglia.
2) Il potere supremo che deteneva come grande feudatario dell'Impero.
Questa duplicità diventò molto importante ai fini della storia svizzera quando venivano eletti imperatori i membri della famiglia degli Asburgo, che possedevano molti terreni sul territorio dell'odierna Svizzera. Gli Asburgo in quanto proprietari terrieri avevano un particolare interesse nel frenare le libertà reclamate dalle comunità locali.
La rinascita di città e commerci
L'XI secolo vide l'inizio di profondi mutamenti economici che gradualmente si dimostrarono fondamentali nell'evoluzione dell'economia svizzera.La produzione agricola iniziò ad aumentare quale risultato di condizioni climatiche più favorevoli e tecniche di coltivazione più avanzate. La maggiore prosperità portò ad un aumento della popolazione perché la terra consentiva di sfamare più persone.
Alcuni tra coloro la cui manodopera non era più necessaria o possibile sui campi si specializzarono in nuovi mestieri (artigianato e commercio). Per permettere agli artigiani di offrire i loro servizi ad una vasta comunità rurale, si verificò una nuova necessità di aggregazione, e nei secoli XII e XIII si crearono diversi centri commerciali e città.
Episodio importante per lo sviluppo della Svizzera fu rappresentato dall'apertura del passo del San Gottardo nel 1220. Le zone a nord del passo – Uri e Svitto – diventarono possessi altamente desiderabili in quanto controllavano una nuova via commerciale molto lucrativa.
Immediatezza imperiale
L'Impertore garantì ad entrambi i cantoni Uri e Svitto l'immediatezza imperiale, che significa che tali zone erano soggette allo stesso Imperatore.Con il tempo anche altri comuni e città ottennero l'immediatezza imperiale, una condizione molto ambita, poiché senza feudatario intermedio locale la popolazione residente godeva di maggiore autonomia e poteva ampiamente gestire i propri affari.
Lo stesso meccanismo evolutivo si verificò praticamente in tutto l'Impero. La realtà svizzera fece da eccezione per il fatto che anche alle comunità rurali fu concessa l'immediatezza imperiale. Queste comunità erano composte da contadini che avevano bonificato e sistemato terreni propri e che non dipendevano da alcun proprietario terriero.
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