I vicoli trafficati e vivaci del centro storico, lo sconfinato lago e la vegetazione mediterranea dei dintorni: la città di Lugano, dove gli ospiti possono fare scoperte inaspettate. 

Lugano si sta imponendo sempre più come città della cultura. Nessuno lo sa meglio del fotografo Riccardo Comi. Ci conduce attraverso un viaggio fotografico ai gioielli culturali e architettonici della città. Il percorso inizia nel centro culturale della città del sud: il LAC. È questa la culla della vita culturale di Lugano. 

Dal 2015, Lugano ha un nuovo palazzo della cultura. Il centro coniuga il meglio della città, e vanta una posizione invidiabile sul golfo di Lugano, con vista sul San Salvatore e sul Monte Brè. L’imponente edificio dell’architetto ticinese Ivano Gianola crea un contrasto interessante con la sua vicina risalente al XVI secolo: la chiesa Santa Maria degli Angioli. Dietro alle ampie vetrate del LAC, la scena culturale della Svizzera meridionale prospera continuamente.

Ad esempio nel Museo d’arte della Svizzera italiana (MASI), ospitato dal LAC. Nato dalla fusione dei musei d’arte del Canton Ticino e della Città di Lugano, il MASI rappresenta un crocevia culturale tra il nord e il sud delle Alpi, tra la Svizzera italiana e la Svizzera tedesca, tra l’Europa latina e l’Europa germanica. Il museo è di casa sia nel LAC Lugano Arte e Cultura che nel Palazzo Reali. A completare l’offerta è la Collezione Giancarlo e Danna Olgiati dedicata interamente all’arte contemporanea.

Al LAC di Lugano, la storia e la modernità si sposano. La chiesa Santa Maria degli Angioli, ad esempio, direttamente accanto all’edificio del LAC, è dotata di tecnologie all’avanguardia, dove i visitatori possono osservare da vicino questo connubio. L’offerta Augmented Reality riunisce in modo attraente vecchi e nuovi mondi. A renderlo possibile è stato l’Archivio storico della Città di Lugano. 

Antichità e modernità convivono alla perfezione anche nella stazione ferroviaria: qui gli ospiti possono ammirare e sperimentare in modo interattivo l’arte digitale. Nel tunnel di Besso, la tecnica interagisce con le persone. Oggi la galleria è un luogo estremamente alla moda. Con lo slogan NeuralRope#1, artisti e scienziati hanno dato vita a un’opera che esprime in modo estetico contenuti scientifici e guida i passanti sotto alla stazione inducendoli a soffermare e ad ammirare l’arte. NeuralRope#1 è un progetto comune realizzato da Luca Gambardella, Alex Dorici e il Lugano Living Lab. 

Dopo tante emozioni, lo stomaco si fa sentire. Un luogo ideale per staccare la spina e fare il pieno di energie è il Biblio Café TRA l’Altro. Questa oasi nel cuore della città attira per la sua atmosfera informale e il suo giardino lussureggiante. Riccardo Comi ama trascorrere qui le sue pause ed è qui che incontra gli abitanti del posto e osserva i suoi lavori. Un altro luogo ideale è il parco di Villa Saroli. All’ombra dei vecchi alberi, è facile staccare la spina e dimenticare lo stress della quotidianità. Ma anche qui l’arte non è lontana. In una zona particolarmente luminosa della villa si tengono regolarmente mostre. La Villa Saroli è anche la sede dell’Istituto Internazionale di Architettura i2a, un laboratorio di idee per l’architettura e la cultura.

Il fatto che l’arte a Lugano sia gratuita in molti luoghi risulta ovvio non soltanto di fronte alle numerose opere pubbliche, ma anche ai capolavori architettonici. Ad esempio il campus ovest dell’università cattura l’attenzione. Così come l’arte urbana che adorna i vicoli e le case in diversi quartieri della città. Enormi dipinti sulle facciate degli edifici e graffiti di dimensioni più piccole rendono la città ancora più variopinta e vivace.